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La condivisione e fondamentale per i nostri progetti, se ci pensiamo i momenti più felici della nostra vita sono quelli in cui abbiamo condiviso un emozione o un esperienza con qualcun altro.

 

 

Un dolore condiviso è un dolore dimezzato, una gioia condivisa è una gioia raddoppiata.

 

(proverbio cinese)

 

 

Promuoviamo lo sport non competitivo, non perché non sia giusto provare a vincere e a migliorarsi, ma perché “farcela” non coincide sempre con vittoria.

 

Se non vengono inibiti da piccoli, gli essere umani sviluppano una forte motivazione a impegnarsi nel controllare se stessi e l’ambiente, e ad acquisire sempre nuove capacità.  E quando raggiungono il successo in queste attività manifestano un forte piacere.  Il piacere di “farcela” è un piacere molto intenso, molto antico e più stabile e profondo di quello dato da “vincere” (anche se la nostra società enfatizza quest’ultimo a spese del primo).

 

Pietro Tabucchi, Resisto dunque sono

 

 

 

Il compito di un bambino, supportato dalla cooperazione di genitori attenti e responsabili, è sviluppare l’abitudine a non darsi per vinto di fronte a sfide e ostacoli.

 

Martin Seligman

 

ed anche imparare a collaborare, aggiungiamo noi.  L’attività fisica, il gioco, lo sport incrementano la resilienza, che è la qualità di chi lotta contro le difficoltà e non perde la speranza.

 

 

Lo sport giovanile …. si oppone alla sedentarietà; soddisfa il bisogno di socialità ed affiliazione che procede in senso contrario al ritiro autistico in un mondo virtuale; se fatto in un contesto outdoor contrasta il cosiddetto “disturbo da carenza di natura” … Ma soprattutto , lo sport giovanile aiuta i bambini ed i ragazzi a diventare maggiormente resilienti.  Facendoli confrontare con difficoltà contenibili, permette loro di fare esperienza di sé.  Insegna loro a gestire insuccessi e frustrazioni; li rende consapevoli dei propri atteggiamenti di fronte a sfide  e ostacoli; li fa diventare fisicamente  e psicologicamente più resistenti allo stress … Solitamente lo sport giovanile si deteriora quando gli adulti (tecnici sportivi o genitori) stravolgono l’esperienza del bambino strumentalizzandola a fini personali: utilizzandola per colmare il loro narcisismo… in questo modo il bambino viene derubato di un esperienza preziosa, il cui significato viene completamente deformato.

 

Pietro Tabucchi, Resisto dunque sono

 

 

 

Il gioco e l’attività fisica possono anche contribuire ad un miglioramento dell’autostima personale, attraverso il successo, la riuscita, ed il controllo dell’ambiente.  Questo avviene anche attraverso un cambiamento o ad una ristrutturazione delle interazioni che si vivono con se stessi, con gli altri e con il mondo, anche grazie alla ralazione di fiducia che si crea ed all’uso di un linguaggio comune.

 

Giorgio Nardone e Paul Watzlawick, L’arte del cambiamento

 

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